domenica 5 settembre 2010

Vendetta, tremenda vendetta.

Ok per principio, guardando il mio comportamento su un'altra ragazza direi <<Ah che troia>>. Detto questo posso rendermi immune da ogni giudizio e pregiudizio mio o di chiunque altro.
Giuseppe, l'ho amato tanto, non lo amo più. La secoda possibilità si sta rivelando una mia tremenda e lenta vendetta, robe che solo una donna è capace di pensare (per il semplice fatto che è dotata di pensiero al contrario dell'uomo). 
Oh io ci provo a farmelo piacere di nuovo come persona, ma mi ha ucciso un anno fa e sinceramente dopo un anno la vendetta, che per tradizione va servita fredda, è pronta. Non l'ho cercato io, se l'è venuta a cercare lui. 
Ti ho detto di stare con la tua ragazza e tu la molli. 
Ti ho detto che non ti voglio e non ti amo e tu mi chiami amore. 
Ti ho detto che non voglio vederti e mi dici che sono la tua zoccola. 
Pretendi la FEDELTA' e sai che vado a letto con uno da mesi. 
Alla fine non mi si dica che non lo avevo avvisato. Vuoi stare con me? Bene, stai con me, con le corna sulla tua testa di cazzo, con i miei silenzi, con il mio trattarti di merda. 
Io provo per Max quello che Giuseppe prova per me. E' un problema, me ne rendo conto, lo accetto e basta. 
Oggi ho cercato Roberto (che non è Alejandro), e al solito non risponde, solo quando gli tira a lui. Max mi ha chiamata prima per darmi la buona notte e Giuseppe mi chiama fra un'ora penso. 
Non credo che quando mi lamentavo della mancanza di uomini volessi tutto ciò. Meglio così che niente dico io.

E così ricopro la mia nuda perfidia
con antiche espressioni a me estranee
rubate ai sacri testi...
E sembro un santo quando faccio la parte del diavolo.
(V for Vendetta, cit. William Shakespeare)

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